E’ stata una gran bella partita per entrambe le squadre. Certo, a leggere il risultato sembra di aver assistito ad una disfatta. Non era mai capitato di fare così pochi gol e di subirne così tanti, per di più in casa. E il risultato nasconde per giunta anche una quantità spropositata di miracoli fatti dal nostro portierone Alessandro. Ma per fortuna non sempre, almeno a questa età, almeno per me, il risultato non è quello che conta. Non che vincere mi disgusti, ma a questi livelli preferisco perdere come abbiamo fatto oggi, piuttosto che vincere per caso, cosa che anzi può rivelarsi anche dannosa perchè dopo vittorie così ci si ricorda solo del risultato e tutto il resto pasta in secondo piano. Quindi esistono diversi modi di perdere e quello che hanno scelto i nostri leoncini è di gran lunga il migliore.
I nostri Under oggi si sono trovati di fronte una squadra forte, composta per lo più da ottimi giocatori, senza considerare il famigerato numero 15, decisamente di un altro livello. Quindi i miei più sinceri complimenti all’Orpas. Anche oggi inizio di partita subito in salita, con il pressing degli avversari e le loro numerose palle gol…e pensare che la primissima occasione della gara era stata nostra. Peccato. Il primo tempo è stato un vero e proprio inferno. La nostra squadra è stata un pugile preso a pugni senza tregue, massacrato. Gli avversari sembravano tirare in porta di continuo, violenti e decisi. E noi che non ci abbiamo capito niente, nonostante fosse tutto molto chiaro. Siamo però rimasti in piedi, certo non molto lucidi come ci si poteva aspettare, ma in piedi. Non siamo crollati mai. Così negli altri due tempi abbiamo reagito e continuato a crederci. Siamo stati addirittura ad un passo dal pareggio e almeno per buona parte del terzo tempo abbiamo preso in mano la partita. Ogni azione sembrava buona per pareggiare. Stremati, verso la fine, solo alla fine, abbiamo lasciato andare un po’ la corda e siamo stati graziati.
Vedere alcuni leoncini piangere a fine gare per la sconfitta, vedere alcuni leoncini stanchi, esausti, piangere anche dal dolore, vedere che il capitano con tutta sincerità mi dice di non essere in grado di continuare a giocare perchè tartassato sulle gambe, mi fa vivere questa sconfitta serenamente. Ho visto, oltre al solito impegno da parte di tutti, la voglia di non affondare. Ho visto che ognuno di loro ci tiene a fare bene e per questo non si risparmia. Sono contento di aver perso così e spero che se mai dovesse ricapitare avvenga ancora in questo modo. Finita una partita, come ho già avuto occasione di dire e stradire, è importante uscire dal campo con la maglietta bagnata di sudore e con la consapevolezza di avercela messa tutta. Solo così si puo’ continuare a migliorarsi.